Rimanere coerenti fino in fondo con se stessi a volte può risultare un’impresa ardua e piena di salite quando si parla di piccole attività imprenditoriali femminili e della lotta per emergere in questo periodo storico davvero tosto ma se si persevera con passione, impegno e ascoltando il proprio intuito tutto può volgere verso una direzione positiva, oltre ogni immaginazione. Mastri Cartai & Dintorni è un negozio specializzato in vendita di carta a Bologna, un esempio di impresa femminile davvero straordinaria e di grande ispirazione che ha saputo cavalcare le onde delle difficoltà rimanendo fedeli alla propria natura, continuando a proporre prodotti di alta qualità, unici e preziosi, anche nei momenti più difficili. La meraviglia delle carte artigianali provenienti da tutto il mondo, i corsi per imparare a creare con esse origami, fiori, scatole colorate… Quello che offrono Manu e Lela nel loro negozio, oltre alla bellezza di poter scoprire lo straordinario mondo della carta artigianale, è una vera e propria immersione terapeutica nella creatività. Creare con le proprie mani piccole opere d’arte, riempirsi lo sguardo di colori luminosi, fantasie poetiche… Ognuna di noi può sperimentare e lasciarsi trasportare in questo magico mondo.
Qual è stata la genesi del vostro progetto?
Manu: Ci siamo conosciute quando lavoravamo entrambe nel campo dell’abbigliamento. Ad un certo punto del nostro percorso lavorativo abbiamo sentito il bisogno di cambiare e ci siamo trovate d’accordo sul rilevare un negozio dedicato alla carta che io già conoscevo in Via San Vitale. Ero entrata lì per la prima volta nel 2010 quando alcuni amici me lo consigliarono per realizzare a mano le partecipazioni e le bomboniere per il mio matrimonio. All’epoca mi innamorai di quel mondo e ogni volta che tornavo chiedevo se stessero assumendo o vendendo… Nel 2016 è dunque arrivata l’occasione di acquistarlo.
Lela: È stato un grande cambiamento passare dall’ essere dipendenti a diventare imprenditrici ma era arrivato il momento, avevamo bisogno di esprimere di più la nostra parte creativa. Io venendo da uno studio stilistico sentivo la mancanza legata a questo ambito, alla ricerca, alla libertà di espressione soffocata sempre di più dalle tecnologie. Abbiamo pensato a vari ambiti creativi, tra cui i fiori ma la carta ci ha trovato di comune accordo ed entusiaste.


È un mondo di una bellezza incredibile, tutto da esplorare. Che tipologie di carte avete e come vengono realizzate?
Manu: ne abbiamo tante. Pensa che non esiste un negozio in Italia così fornito come il nostro. Rispetto alla precedente gestione abbiamo deciso di tenere principalmente solo carta artigianale. Abbiamo quella di gelso ricavata dalla corteccia del medesimo albero e prodotta in Thailandia. È caratterizzata da fibre lunghe che la rendono morbida al tatto. Lo spessore può variare da foglio a foglio e la polpa può contenere impurità che secondo noi lo impreziosiscono rendendolo unico nel suo genere. Poi abbiamo la khadi che viene prodotta in India con gli scarti delle fabbriche di cotone. È molto richiesta dagli artisti poiché essendo robusta è ideale per la pittura anche con acquarello. Abbiamo anche la carta di lino sempre fatta a mano in India secondo le tecniche tradizionali della lavorazione con il telaio. La sua polpa è composta al 100% di fibra naturale di lino. E poi c’è la lokta nepalese ricavata dalla fibra di lokta, un cespuglio che cresce sulle pendici dell’Himalaya ad altezze comprese tra i 1600 e 4000 metri. È una carta molto speciale. La pianta ha la capacità di rigenerarsi dopo pochi anni e, una volta tagliata, viene trasportata nella vallata che circonda Katmandu, dove gli artigiani ne setacciano la polpa ricavata per poi essere essiccata al sole e ottenere il foglio.
Lela: Per quanto riguarda invece la carta giapponese, che noi amiamo molto, abbiamo la chiyogami ottenuta da un impasto composto dalle fibre del kozo e sulfito. Presente già nell’antico periodo Edo nella zona rurale di Kyoto, veniva utilizzata per decorare le pareti delle case. Infatti, i pattern della carta vogliono emulare i disegni dei kimono delle donne di Kyoto. Poi abbiamo la katazome sempre ottenuta dalla fibra del kozo, della famiglia del gelso, appositamente coltivato e raccolto una volta all’anno. Il foglio realizzato viene poi spalmato con pasta di amido di riso prima di essere stampato in serigrafia nei diversi colori. È un procedimento molto complesso che deriva dalle tradizionali tecniche di stampa dei kimono. È ideale per incorniciare dei quadri. La carta satogami è invece un’altra tipologia di carta artigianale che abbiamo ed è ottenuta con le fibre di bamboo rendendo la superficie opaca e vellutata e poi c’è la tsumugi, una carta industriale che vuole riprodurre la texture della tessitura della seta. Molto elegante.
Quale tipologia di carta sentite più affine a voi?
Manu: La loktan e tutta quella giapponese. Entrambe sono eccezionali sia a livello di texture sia di colori e stampe. La nostra è proprio una predilezione per la carta giapponese. Secondo me è la più bella che ci sia al mondo. Qualitativamente parlando si lavora diversamente rispetto alle altre. È una carezza e non ha mai un difetto, non da mai problemi. Anche le altre sono bellissime ma bisogna sempre stare attenti.
Voi avete anche un laboratorio dove insegnate a lavorare queste meraviglie artigianali. Che corsi fate?
Lela: il nostro calendario è sempre ricco di appuntamenti. Abbiamo in programmazione sei workshop in questi giorni di cui uno sulle cuciture semplici svoltosi proprio la scorsa settimana. I prossimi saranno su come creare fiori di carta, sulla cucitura copta, una delle più antiche tecniche di rilegatura, e poi a marzo avremo un corso per imparare a riprodurre animali dall’aspetto astratto e simpatico attraverso gli origami, un corso sul punto croce come rilegatura e un altro su come realizzare una scatola con coperchio a ribaltina e chiusura magnetica.
Che sensibilità c’è tra le persone rispetto a questo tipo di artigianato?
Manu: Si sta sviluppando sempre di più. L’amore per la carta è immediato mentre gli oggetti artigianali che realizziamo hanno bisogno di tempo per essere compresi ma qualsiasi cosa abbiamo realizzato ha sempre funzionato. Noi cerchiamo di differenziarci rispetto alla grande distribuzione proponendo cose originali e soprattutto andando incontro alle richieste del cliente. Chi entra da noi poi ha già una sensibilità diversa. C’è già una scrematura all’ingresso.

Che cosa rappresenta per voi questa tradizione di lavorazione artigianale della carta?
Manu: Da quando me ne sono innamorata, come ti raccontavo in occasione del mio matrimonio, è diventata un punto fisso, una passione a cui non ho più rinunciato. A casa mi ritagliavo il mio tempo e lo spazio, in una sorta di piccolo laboratorio, per tagliare, cucire, realizzare. Era uno sfogo molto terapeutico.
Lela: Per me è legato al discorso dei colori e delle stampe. Venendo da una base di abbigliamento in un ruolo creativo dove respiravo tanto la novità e la ricerca, per me la bellezza è vedere ogni volta le peculiarità della carta, un materiale che mai penseresti possa prestarsi a tante cose ma che in realtà si può cucire, piegare, rilegare… per me c’è questa sorta di trait d’union tra il mio passato e quello che faccio oggi. Con la carta puoi esprimere te stesso senza bisogno di avere chissà quali doti e così poter avere una grande soddisfazione. Creare oggetti con le tue mani è molto bello. Seguire corsi per apprendere la manualità, vedere i colori, fare ricerca sulle stampe è sempre molto stimolante. Inoltre, sono lavori per cui non hai bisogno di chissà quale attrezzatura e spazio. A casa quando hai forbici, righello, carta, colla, pennelli puoi creare tante cose. Puoi realizzare una scatola con dentro il tuo kit, con gli strumenti essenziali, e poi ogni volta ne senti il bisogno prenderla e staccare la spina sbizzarrendoti nel creare un quaderno, biglietti, fiori… puoi esprimere tanto di te.


Avere un momento in cui poter realizzare qualcosa con le nostre mani è fondamentale per stare bene. Inoltre, la carta che avete voi porta tanta luce e colore… Mi immagino negli uffici, in ogni luogo dove ci sia della cartoleria, poter mettere questo tipo di materiali porterebbe tanta gioia. L’opposto a volte della nostra società.
Manu: Abbiamo clienti che vengono a fare una passeggiata terapeutica nella pausa pranzo solo per respirare e vedere i colori della nostra carta. In tanti inoltre si improvvisano. Rivestono un tavolino o altri mobili… Abbiamo alcuni clienti che non hanno molta manualità ma poi vedendo la carta e hanno idee originali. Chi ci fa dei quadri, oppure con la carta giapponese un cliente ha fatto realizzare la testata del letto perché si era innamorato di quella fantasia. A vuole ti arrivano un sacco di spunti da loro che vedono le cose da un altro punto di vista rispetto a quello che abbiamo noi. C’è chi fa quadri o pannelli o anche rivestimenti per paralumi! Ci sono tante possibilità.
Immagino che non sia stato facile all’inizio avviare un’attività di questo tipo e soprattutto resistere durante il Covid. È stupendo che voi abbiate così tante richieste e che stiate crescendo. Siete uscite dalla vostra zona di comfort e vi siete sfidate per far fiorire tutto il vostro potenziale. Questo è di grande ispirazione per chi in questo periodo storico vuole aprire una propria attività.
Lela: Siamo riuscite ad andare avanti anche perché abbiamo visto dell’interesse rispetto al prodotto che offriamo. Per quanto riguarda la carta giapponese, che ad oggi è il nostro punto forte perché ne abbiamo tanta, siamo partite con poca e incrementata a piccoli passi in base all’interesse della clientela. Ogni azione che facciamo è in coerenza con ciò in cui crediamo ovvero offrire un prodotto alternativo e di alta qualità. In questi anni ci hanno proposto di mettere in vendita dei prodotti commerciali come, ad esempio, le mascherine durante il periodo del Covid ma abbiamo rifiutato. Siamo rimaste coerenti a noi stesse, con la nostra realtà e quello che abbiamo deciso di proporre. E questo le persone lo hanno molto apprezzato.
Novità per il futuro?
Manu: Ci piacerebbe molto ampliare il laboratorio per poter avere più persone e gestire meglio tutto. Per quanto riguarda invece i prodotti abbiamo una nuova carta dal Sud America fatta con la fibra di ananas. Questa espansione del prodotto, i legami che abbiamo creato con i clienti che poi si conoscono anche tra di loro durante i corsi, fanno amicizia, si scambiano idee, sono davvero grandi soddisfazioni. La ricerca che facciamo e la coerenza ci hanno premiato.
Mastri Cartai & Dintorni, Via San Vitale 9/a – 40125 Bologna
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