In piedi, a occhi chiusi porgi le mani in preghiera. Ti concentri sul respiro e inizi a cantare il mantra di apertura. Una melodia di pace emerge dolcemente e risuona nel tuo cuore. A poco a poco percepisci che fuori non c’è nulla che possa disturbare questa quiete. Rimani semplicemente nel momento presente, nella meraviglia del qui e ora. Lo yoga è molto più di una pratica fisica. Diventa preghiera, celebrazione del divino, disciplina per concentrare la mente. L’anno scorso ho avuto la fortuna di poter praticare in una shala immersa nella giungla presso l’Ashtanga Yoga Bali Research Center vicino a Ubud, la capitale culturale di Bali, dove Prem e Radha Carlisi si prendono cura ogni giorno di ogni studente con amore e dedizione. Ti guidano con grande saggezza verso la scoperta e lo sviluppo di questo stile di yoga davvero unico e straordinario. Per Bloom as you are pubblichiamo in esclusiva l’intervista a Radha, una meravigliosa occasione per approfondire tutti quegli aspetti dello Yoga legati al mondo femminile e imparare a prenderci cura di noi stesse attraverso questa favolosa disciplina millenaria.
Come hai conosciuto lo yoga e perché hai deciso di praticarlo?
Ho alcuni ricordi della mia infanzia in California dove mia nonna guardava in TV una donna di nome Lilias fare yoga. E poi ricordo di aver visto mia nonna fare una verticale! Nel 1990 avevo 20 anni, ero al secondo anno di college e un giorno andai a cercare nelle “pagine gialle” dell’elenco telefonico la parola “yoga”. Non so perché l’ho fatto, all’epoca non conoscevo nessuno che facesse yoga. Lì ho trovato il numero di un posto chiamato Yoga Works e ho deciso di andare. Ho seguito una lezione guidata di Ashtanga Yoga con il mio primo insegnante in assoluto, Chuck Miller, ed è stato fantastico. Ricordo che quando uscii dalla classe dissi a Chuck: “Penso che un giorno diventerò un insegnante di yoga”! Probabilmente pensava che fossi ingenua a dirlo dopo una lezione! Quello fu l’inizio. L’insegnamento è arrivato dopo 5 anni, nel 1995. Ora pratico e insegno da 35 anni.
Quali sono stati i cambiamenti più significativi che hai visto nella tua vita grazie allo yoga?
Mi piaceva praticare, sentivo che stava agendo in modo positivo sul mio corpo e anche se non ne capivo bene il motivo ho deciso di andare avanti e approfondire. Nonostante la giovane età ero piuttosto conservatrice e questo mi aiutò a non vivere uno stile di vita sregolato. Lo yoga ha plasmato chi sono in modo naturale e graduale, poco a poco. Sono diventata più cosciente e consapevole, in un modo mai vissuto prima e questo mi ha aiutata a scegliere tutto nella mia vita: il rapporto con me stessa, le persone, tutto. Sento che era nel mio dharma incontrare questo percorso.
L’Ashtanga Yoga è una pratica molto intensa. A volte può essere più rilassante, altre volte molto impegnativa. Qual è per te lo scopo di questo stile di yoga?
E’ diverso per tutti ma si spera che quando una persona pratica in modo appropriato possa iniziare a intuire degli aspetti interiori di se stessa, così come sviluppare stabilità, resilienza, addolcimento e, soprattutto, gioia! Questi elementi conferiscono un aspetto spirituale a quella che dall’esterno può sembrare solo come una pratica acrobatica fisica.
Chi riconosci come tuoi insegnanti e quali sono gli insegnamenti più importanti che hai imparato da loro?
Chuck Miller è stato il mio primo insegnante e dopo 5 anni sono stata in India per studiare con Pattabhi Jois che fu a sua volta il suo insegnante. Tra il 1995 e il 2007 ho fatto molti viaggi di 3 mesi a Mysore per studiare con lui (chiamato Guruji) e Sharath suo nipote. Quando sono tornata in California, ho continuato a studiare con Maty Ezraty. Ho anche fatto molti seminari memorabili con Richard Freeman, Tim Miller, Dona Holleman, Gabriella Giubilaro, tutti insegnanti straordinari. Sono stata super fortunata! Ciò che ho imparato di più da loro riguardo all’insegnamento, è conoscere a fondo i tuoi studenti cioè capire dove si trovano nel loro percorso di crescita nello yoga. È molto più importante del semplice aggiustarli nelle asana.
L’evoluzione dell’Ashtanga yoga con tutte le serie e così via è stata creata da un uomo indiano. Pensi che sia corretto seguire lo stesso metodo oggigiorno con i nostri corpi che sono completamente diversi? Soprattutto per le donne…
È un’osservazione interessante. Molte persone non sanno che la pratica non è stata creata per i corpi occidentali poiché era originariamente destinata ai ragazzi indiani affinché potessero utilizzare la propria energia. Alla luce di questo credo che dobbiamo avvicinarci allo yoga in modo diverso. Quando fai qualsiasi tipo di Vinyasa (e Ashtanga è la madre di tutti i Vinyasa), dovrebbe essere in accordo con come ti senti quel giorno, la tua età, il tuo livello di energia, gli ormoni, ecc… Molte persone ora non lo fanno, non prestano attenzione a queste cose. Pensano semplicemente di dover passare all’asana successivo. Penso che sia più importante essere consapevoli e comprendere il momento presente. Se un giorno ti senti stanca va bene se non pratichi l’intera serie o se fai meno vinyasa. Se vuoi praticare con consapevolezza e coscienza è importante ascoltare profondamente le esigenze del corpo, non solo ciò che la mente vuole fare.
Come dovrebbero praticare le donne?
Ci sono molte cose da considerare. Quando abbiamo il ciclo mestruale, è meglio non praticare per 2 o 3 giorni, o fare solo Surya Namaskar A e B e alcune pose in piedi. Alcune donne si sentono meglio quando si muovono in quel periodo quindi è meglio fare una pratica delicata e includere più meditazione e asana rilassanti. Per quanto riguarda la gravidanza, personalmente non ho avuto figli, ma Guruji disse che le donne non dovrebbero praticare per i primi tre mesi e penso sia corretto. Anche dopo i 35 anni e soprattutto durante i 38-40, gli ormoni cambiano molto per le donne. È un momento davvero importante. Occorre prestare attenzione a come ci si sente perché potrebbero avere difficoltà nella perimenopausa e nella menopausa. Non importa che tipo di yoga pratichi, se lo fai in un modo che aumenta il cortisolo, avrai degli ormoni disregolati. Il cortisolo alto influisce sul cervello, su come dormi, su come mangi, ecc. Adoro studiare le pratiche che possono aiutare la salute e lo stile di vita delle donne. Conoscere tutto questo ci aiuta a dare forma al modo in cui pratichiamo al fine di trarne beneficio. Nelle mie consultazioni basate sullo stile di vita ayurvedico adoro condividere queste informazioni.
A volte non riconosciamo quanto la pratica non sia benefica senza questa consapevolezza e amore per noi stessi.
È un processo e richiede tempo e pazienza. Ad esempio, se sei sulla quarantina o sulla cinquantina e pensi di aver bisogno di afferrare le caviglie quando fai i piegamenti all’indietro, potrebbe essere pericoloso. Puoi ottenere molto anche solo facendo una semplice pratica della prima serie. Ho imparato la Serie A Avanzata (la terza serie), dopo aver fatto solo la prima serie e l’intermedia (la seconda), per i primi 10 anni, e ho fatto la terza regolarmente per 12 anni fino all’età di 42 anni. Ora non pratico più così e sono molto serena su questo. Sono felice di quello che faccio della prima e dell’intermedia serie. Un altro aspetto importante da considerare è la dieta. Se quando pratichi poi non dormi e ti senti più agitata e meno gioiosa, allora c’è qualcosa nella tua pratica che non funziona. Se pratichi in un modo che sia benefico per il tuo corpo, dovresti sentirti bene e piena di energia.
Come possiamo cambiare queste cattive abitudini?
Una chiave è imparare a utilizzare gli strumenti che abbiamo nello yoga e nella filosofia di stile di vita ayurvedica per supportare la nostra salute individuale. Non possiamo fare tutti la stessa cosa. Dobbiamo scoprire ciò di cui abbiamo bisogno imparando da queste filosofie e poi ascoltarci intuitivamente. Se impari davvero ad ascoltare il tuo corpo e ne diventi consapevole, arriverai da sola a capire di cosa hai bisogno. Ascoltare può significare che devi cambiare qualcosa nella tua vita e potrebbe essere molto impegnativo. Ad esempio, se stai andando a una lezione di yoga e il tuo insegnante dice che devi fare dei drop back, ma oggi non ti senti bene perché magari senti dolore da qualche parte, o non ti senti pronta, è importante condividere questo sentimento con il tuo insegnante e essere completamente onesta con te stessa. È davvero importante avere fiducia in se stessi. Se diventi consapevole dei tuoi bisogni, puoi cambiare molto la tua vita e lo yoga può aiutarti in questo processo.
Che relazione c’è tra l’Ashtanga e l’Ayurveda?
L’Ashtanga è una disciplina e se lo desideri può entrare a far parte della tua routine quotidiana. Ha lo scopo di aiutare a purificare il corpo e la mente con l’energia delle Tapas. Crea concentrazione e struttura. Quando siamo coerenti con la pratica e la facciamo secondo le nostre esigenze individuali possiamo sperimentare i benefici che da essa derivano. Dopotutto, concentrazione e fondamenta sono le chiavi per uno stile di vita sano. Così anche l’Ayurveda, che è un sistema individualizzato di salute e benessere, richiede di essere coerente con una routine quotidiana e aiuta a sviluppare solidità e concentrazione. Ad esempio, si occupa di bilanciare la nostra dieta, si occupa di portare beneficio al nostro sonno, alla nostra digestione e persino alla nostra capacità di gestire lo stress. Quando pratichiamo insieme i principi di Ashtanga con quelli Ayurvedici, otteniamo i vantaggi aggiuntivi di due sistemi che in realtà sono processi separati ma, come una buona relazione, vanno di pari passo e si completano a vicenda.
Quale consiglio ti piacerebbe condividere con le lettrici di Bloom as you are riguardo allo yoga? Perché dovremmo praticarlo?
È una scelta che può portarti a conoscere meglio te stessa, chi sei dentro, a conoscere meglio il tuo intuito, ad essere più consapevole, a capire di cosa ha bisogno il tuo corpo. Se pratichi con costanza, tutte queste cose si manifesteranno naturalmente nella tua vita.
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