Vincitrice dell’edizione 2018 del Premio Internazionale d’Illustrazione Bologna Children’s Book Fair – Fundacion SM, quest’anno alla fiera del libro per ragazzi sono state esposte le sue illustrazioni del libro “La casa de fieras” a cui ha lavorato per tutto l’anno. Vendi Vernic è una giovane donna illustratrice piena di talento, curiosa, dall’animo sensibile, amante delle stelle, del caffè e dell’universo che sogna ancora di conoscere ed esplorare.

Come ti senti nell’aver vinto questo premio e com’è cambiata la tua vita?
E’ stata una grande sorpresa e già per il fatto di essere stata selezionata per la mostra degli illustratori in una competizione internazionale così grande è stato entusiasmante e gratificante. Il premio mi ha dato veramente l’opportunità di concentrarmi sul lavoro dell’illustrazione che è importante ma purtroppo raro per un giovane autore.

Come e quando è iniziata la tua passione per l’illustrazione?
Ho sempre disegnato, sin da quando ero bambina. Ho fatto il liceo artistico e dopo ho conseguito la laurea di primo e secondo grado in Belle Arti presso l’Accademia di Belle Arti di Zagabria. Ho studiato e lavorato con vari mezzi artistici, ma ho sempre avuto una sorta di storia dietro ciò che realizzavo, non importava se fosse un lavoro astratto o figurativo. Per questo motivo mi sono interessata di più all’illustrazione: l’ho trovata una sfida adatta a me, che offre una combinazione di vari campi di interesse ed espressione.
Che tipo di tecnica usi per le tue illustrazioni?
Disegno e dipingo su carta utilizzando vari materiali: matite, inchiostro, acquerelli, tempere e colori acrilici, collage, pastelli a sfera e evidenziatori … Davvero non ho limiti ma, a volte, uso tutto ciò che ho menzionato e altre volte solo un materiale. La storia e quello che voglio dire con l’illustrazione è ciò che determina il mezzo con cui mi esprimo, non il contrario.
Cosa ti ha ispirato nel creare il libro La casa de fieras?
Lavorare a un libro illustrato faceva parte del premio SM Fundacion ricevuto per le mie illustrazioni al Bologna Children’s Book Fair 2018 e l’idea era di scegliere la storia di un autore del mio paese: Ivana Brlić-Mažuranić è la migliore scrittrice per bambini croata, quindi non ho dovuto pensarci molto. “La casa de fieras” è il suo racconto, che si è rivelato adatto per questa occasione. È una storia di cinque bambini, fratelli e sorelle, che decidono di trasformare i loro animali domestici in animali selvatici e fanno un serraglio (zoo) per giocare e che, naturalmente, non va come previsto. Poiché la storia si concentra principalmente su azioni ed eventi, ho avuto molta libertà di interpretazione visiva. Ho deciso di incorporare alcuni elementi della vita della scrittrice, come la sua educazione nella famiglia dell’alta borghesia del 20esimo secolo e altro.




Quest’anno alla fiera, vicino alle tue illustrazioni in esibizione, c’era un video in cui raccontavi del tuo lavoro. Ho visto che disegnavi spesso circondata dalla natura. Questa per te è una condizione fondamentale per sentirti ispirata?
La natura è davvero una grande ispirazione per me ma questa è stata la prima volta che ho fatto qualcosa del genere. In parte perché era estate e il tempo era troppo bello per stare in casa, e in parte perché cercavo di trovare il mio equivalente all’ambientazione del lavoro della scrittrice del libro. Il suo posto preferito per scrivere era la terrazza della sua casa estiva. Ho rievocato alcuni dettagli della vita di Ivana ma li ho completati con momenti significativi vicini al mio ambiente personale.
Ci sono artisti che ti ispirano per i tuoi disegni?
I miei artisti preferiti sono Paul Klee e Cy Twombly. Nei loro lavori riconosco il tipo di momento meta-narrativo, che risuona con me sia visivamente che mentalmente. Penso che questa sia la più grande influenza sui miei lavori poiché vi trovo anche una certa rassomiglianza visibile; tuttavia, cerco sempre di imparare da varie forme d’arte che hanno formato molto il mio approccio all’illustrazione. In gran parte ringrazio il mio professore delll’Accademia di Belle Arti, Svjetlan Junaković. Anche lui mi ha notevolmente influenzata.
In questo periodo storico quanto pensi sia importante essere un esempio di giovane donna indipendente che sta seguendo il proprio sogno?
Ho avuto la grande fortuna di essere stata cresciuta da genitori che non mi hanno mai trasmesso l’idea che essere una ragazza, una donna poteva essere un ostacolo nel realizzare qualsiasi cosa avrei voluto realizzare. Purtroppo, ci sono ancora molte persone che non sono d’accordo sul valore e sui diritti delle donne. Anche se è difficile pensare a me stessa come a un esempio, se ciò che faccio e come lo faccio può ispirare qualche altra ragazza o donna, sarebbe meraviglioso.
Che cos’è per te la libertà?
La possibilità di essere sinceri, autentici di fronte a te stesso e agli altri, in chi sei e cosa vuoi, per vivere senza paura. Ovviamente, tenendo presente la libertà e il benessere anche degli altri.
Tre parole per descrivere te stessa.
Osservatrice, sognatrice quotidiana, amante del caffè.
Se non avessi deciso di essere un’artista, che cosa avresti voluto fare nella vita?
I miei altri grandi interessi sono l’astronomia e l’astrofisica, quindi questa sarebbe stata probabilmente la mia altra scelta. In effetti voglio ancora diventare un’astronauta da grande!
Credi in qualcosa?
Credo che siamo tutti fatti di materia stellare, come avrebbe detto Carl Sagan. Non sono religiosa, ma credo nella gentilezza, nella compassione e nella comprensione come valori umani fondamentali. Per me, il semplice sguardo al cielo notturno, il senso di essere parte dell’universo che dà, è abbastanza miracoloso e pieno.
Che libro stai leggendo ora?
“La teoria del tutto” di Stephen Hawking.

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