Portare a casa un pezzo del viaggio che abbiamo appena concluso, trovare un oggetto che rappresenti e ricordi un Paese, per non dimenticare i momenti felici trascorsi quando la quotidianità ricomincerà ad incombere: questa è la parte difficile nello scegliere il giusto souvenir. Cosa portare quindi dal Giappone? Oltre a snack favolosi, calamite, qualche oggetto kawaii, un pezzo di abbigliamento vintage, niente secondo me racchiude il Giappone come l’acquisto di un tenugui. Il tenugui è un pezzo di garza di cotone molto leggero e morbido che nei secoli ha rappresentato l’oggetto multiuso per eccellenza in tempi in cui bisognava fare di necessità virtù: asciugamano negli onsen, all’occorrenza canovaccio da cucina per le pulizie, comodissimi come tovagliette per il pranzo, runner per un piccolo tavolo (sono lunghi fino a 90 cm), si possono portare con sé in spiaggia o durante un pic nic. Oggetto molto popolare e funzionale ma anche colorato, tanto che sempre più spesso i tenugui vengono appesi come quadri o utilizzati per avvolgere un piccolo presente. L’origine di questo oggetto risale a prima del 1000 a.C dove i tenugui venivano usati durante le cerimonie buddiste e i rituali religiosi, era realizzato in seta ed era quindi un oggetto raro e costoso. Con l’andare del tempo, complici l’importazione e produzione di nuovi tessuti più economici, entrò quindi nella cultura popolare ed ebbe il proprio periodo d’oro tra il ‘600 e l’800 (era Edo) diventando oggetto di uso comune nei bagni pubblici o inserendosi nell’abbigliamento tradizionale come cintura, foulard o bandana per la testa dagli attori di teatro kabuki. I tenugui più belli a Tokyo li ho trovati, un giorno per caso, ad Aki-Oka 2k56, uno spazio moderno dal sapore antico, sottostante i binari del treno tra le stazioni di Akihabara e Okachimachi dove è possibile scoprire l’artigianato giapponese antico e moderno, fatto di sapienza tradizionale e nuove tecniche. Proprio qui c’è Nijiyura, un negozietto ordinato fatto di colori leggeri e cotoni che con l’aria svolazzano in ogni dove, facendoci immergere in un sogno pastello. L’azienda nasce a Osaka, e si avvale di antiche tecniche tradizionali di tintura risalenti all’era Meiji, ma coniuga anche aspetti e stili più contemporanei in modo tale che ognuno possa trovare il suo tenugui, o il giusto regalo per la persona cara. All’interno del corner è inoltre possibile assistere, in orari e giorni specifici, ad una dimostrazione di quanto complessa e affascinante sia l’arte della tintura di questi oggetti, quanto tempo e maestria occorra per arrivare ad un risultato bello e duraturo. Ormai il tenugui, dopo un periodo di crisi nel secolo scorso, è tornato in auge come oggetto pop grazie anche alla sostenibilità che rappresenta in quanto è un oggetto versatile, lavabile e riutilizzabile in tante forme, personalizza la casa e ci aiuta ad essere più attenti e consapevoli verso il Pianeta evitando consumo di incartamenti e oggetti monouso. Inoltre si apprezza con l’andare del tempo in quanto diventa sempre più morbido a contatto con la pelle e dopo qualche lavaggio assume quella sfumatura un po’ vintage che in molti di noi avranno visto in anime e film di ambientazione nipponica. C’è qualcosa di più giapponese di un oggetto unico e duraturo, utile, che combina aspetti estetici e pratici?
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