Foto di cortesia – Fondazione Isha
E’ un’energia travolgente che fluisce copiosa senza sosta, come dovrebbe essere il fiume che sta cercando di salvare, quella che sprigiona Praveena Sridhar volontaria di Isha Foundation un’organizzazione senza scopo di lucro, gestita da volontari e fondata dal mistico – yogi indiano e autore di best seller – Jaggi Vasudev, conosciuto come Sadhguru. Un’organizzazione presente in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Asia con l’obiettivo di contribuire all’armonia e al progresso globale e da luglio 2020 accreditata al Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP). Con alle spalle un Master in Ingegneria Ambientale e uno in Educazione e Politiche Pubbliche, Praveena ha deciso di offrire tutte le sue competenze per Cauvery Calling sostenuto da Isha Foundation, un progetto che si prefigge di rivitalizzare il fiume Cauvery in India aiutando 5,2 milioni di agricoltori messi in ginocchio dalla crisi ambientale globale. Gli obiettivi sono da una parte aiutare i contadini a passare da un’agricoltura ad alta intensità che sfrutta il suolo e lo impoverisce sempre di più all’agro-foresteria a lungo termine, dall’altra avviando la piantumazione di 2,42 miliardi di alberi autoctoni per aumentare la ritenzione idrica del fiume del 40% in 12 anni. Un progetto ambizioso a cui Preveena ha deciso di dedicarsi con grande passione, un esempio di quanto sia potente l’impatto che può avere sul proprio ambiente la determinazione di una singola persona ispirandone tante altre. Sono proprio l’unità e il desiderio di portare un benessere collettivo individuando soluzioni concrete che integrino la sostenibilità economica, ambientale e sociale, la forza di questo progetto. Un segnale di immenso valore, una stella polare che ci indica il potere trasformativo latente che ogni persona può manifestare per risolvere in modo creativo e costruttivo, tracciando strade nuove mai immaginate prima, le grandi sfide di questo secolo.



Perché hai deciso di far parte della Fondazione Isha?
Nel 2015 durante il mio Master in Politiche Pubbliche lavoravo soprattutto per aiutare le comunità rurali più remote ad accedere all’acqua potabile un problema che, attraverso il mio lavoro, ho compreso quanto ricada soprattutto sulle donne. Ovunque nel mondo, se non c’è acqua potabile per uso domestico quindi per bere, cucinare o altro, è la donna che deve occuparsene impiegando fino a 5 ore al giorno per andare a prenderla e trasportarla sulla schiena. Moltissimi bambini e soprattutto bambine hanno dovuto lasciare la scuola per prendersi cura anche loro dell’acqua per le esigenze della famiglia. Questo è ciò che osservo costantemente. Purtroppo ogni volta che vado a lavorare con una comunità cercando di affrontare il problema dell’accesso all’acqua potabile le persone affermano di avere problemi più importanti che mettono in secondo piano la cura della buona qualità dell’acqua. Nell’India rurale la maggior parte delle persone sono agricoltori, circa il 60%. A volte non riescono nemmeno a guadagnare 2 dollari al giorno e non collegano il tema dell’acqua potabile al loro sostentamento. Solitamente il pezzo di terra di loro proprietà è molto piccolo e il profitto che un agricoltore può ricavare è molto esiguo. I ripetuti incontri che ho avuto con le famiglie rurali, dove affermavano che avevano problemi più grandi da gestire, mi hanno spinta a vedere la connessione che in realtà c’è tra l’acqua, il sostentamento, l’agricoltura, il benessere di genere e la comunità. In questo scenario ho incontrato la Fondazione Isha che aiuta gli agricoltori a fare un’agricoltura sostenibile e ho trovato il loro lavoro rivelatore e affascinante. E’ un’associazione che si impegna ad aiutare gli agricoltori del Tamil Nadu nel produrre cibo sicuro e guadagnare meglio, inoltre li sostengono nello stabilizzare l’agricoltura portando una parte della terra sotto copertura arborea e ripristinando così sia l’acqua freatica che i corpi idrici di superficie. Gli alberi in questo svolgono un ruolo fondamentale, sono una parte della soluzione. Questo permetterebbe anche alle donne e alle famiglie di avere acqua pulita e a cambiare la loro condizione. Attraverso le esperienze fatte con l’associazione in questi anni ho visto che effettivamente c’è una possibilità per le bambine di essere istruite così come per le donne di crescere. Per questo ho deciso dal 2015 di sostenerli facendo volontariato e imparando da questa iniziativa.
Qual è il tuo ruolo lì?
Sono la coordinatrice delle operazioni per l’iniziativa Cauvery Calling nello stato meridionale del Karnataka. Il progetto Green Hands invece è l’iniziativa per la quale ho iniziato a fare volontariato dal 2015. Questo progetto è il predecessore, la madre, del movimento Cauvery Calling. Nel 2017, Sadhguru, fondatore di Isha Foundation, ha iniziato una campagna, Rally for Rivers (RFR) per rendere il popolo indiano consapevole di ciò che sta accadendo ai fiumi di questa nazione. Un’ iniziativa che ha raccolto il sostegno di 150 milioni di persone nel paese. Alla fine di questa manifestazione, Isha ha presentato al primo ministro dell’India le raccomandazioni politiche RFR su come rivitalizzare i fiumi morenti dell’India. Questo è stato tradotto in una consulenza politica nazionale dal National Think Tank. Nel 2019 Sadhguru, per mostrare al mondo come un fiume tropicale può essere rivitalizzato, ha iniziato una campagna per sostenere il fiume Cauvery, l’ancora di salvezza meridionale dell’India. Questo movimento è il fondamento dal quale abbiamo lanciato il progetto Cauvey Calling. L’intero movimento è basato su 15 anni di esperienza di lavoro con i contadini del Tamil Nadu, che a loro volta hanno aiutato altri contadini a fare un’agricoltura basata sugli alberi in una piccola parte della loro terra attraverso il progetto Green Hands. L’intento di Cauvery Calling è di mostrare al mondo che il matrimonio tra ecologia ed economia è possibile, che il benessere economico ed ecologico possono avvenire contemporaneamente. Questo può essere fatto piantando alberi affinché stabilizzino il suolo reintegrando le sostanze nutritive, rendendolo poroso e ripristinando le falde acquifere.



Qual è la situazione degli agricoltori in India e come sta cambiando grazie al vostro progetto?
Non molto tempo fa i contadini del delta del Cauvery erano considerati i più ricchi del paese, con quattro raccolti in un anno. La maggior parte di loro infatti produce riso o qualsiasi altra coltura annuale. A causa delle piogge irregolari e delle scarse falde acquifere, in molte parti del paese sono arrivati a un solo raccolto all’anno. A volte il denaro che otterrebbero con questo unico raccolto è così basso che non permette loro di pagare nemmeno le spese per il trasporto dei prodotti al mercato dove poter vendere. I contadini devono occuparsi del benessere della famiglia, dell’educazione, del sostentamento, di mandare i figli a scuola quindi negli ultimi anni stanno vivendo una situazione davvero drammatica. La caduta dei livelli d’acqua e l’erosione del suolo continuano a influenzare gravemente i loro raccolti, e causano debiti paralizzanti. La regione del Tamil Nadu ha visto oltre 47.000 suicidi di agricoltori solo negli ultimi 15 anni. L’approccio Cauvery Calling, meticolosamente sviluppato negli ultimi 23 anni, vuole trasformare i redditi dei contadini e salvare il fiume. Noi volontari lavoriamo instancabilmente per sostenere 107.000 agricoltori nella transizione all’agroforesteria che permette di coltivare alberi da frutto o da legname insieme alle colture convenzionali o a pieno titolo. Il governo statale inoltre ha introdotto un reddito minimo assicurato per gli agricoltori che coltivano miglio, una coltura ideale da coltivare mentre la copertura arborea viene implementata, fornendo loro un ulteriore incentivo per passare all’agroforestazione. Il miglio è stato scelto perché le colture tradizionali come il riso vengono irrigate utilizzando l’acqua del fiume. Passando a questa coltura facile da coltivare, la pressione esercitata sul fiume diminuirà drasticamente. Il miglio è inoltre capace di crescere in condizioni di siccità, con poca o nessuna irrigazione, e in regioni con precipitazioni molto basse. Con l’intensificarsi della desertificazione e l’inaridimento del suolo, il miglio sarà un vero e proprio salvavita.
Che cosa hai visto cambiare in questi anni occupandoti del progetto Cauvery Calling?
Fino al 2017 qualsiasi conversazione che avesse a che fare con i fiumi, riguardava principalmente il loro inquinamento o la costruzione di dighe. Nessuno parlava del fatto che i fiumi perenni, quelli che scorrevano tutto l’anno, ora scorrono solo per 8 mesi. Che cosa è successo? Nessuno si è chiesto perché i fiumi avessero ora solo il 50% di acqua rispetto a quella che aveva in passato. Nessuno pensava a come ripristinare quel 50% di flusso d’acqua sparito. Tutti volevano, metaforicamente parlando, una fetta di quella preziosa mela mentre nessuno pensava di piantare un melo che potesse darci mele per le prossime generazioni. Ognuno di noi infatti può avere una singola mela o può avere un albero di mele. Quindi l’idea di riportare gli alberi sulla terra dei contadini è simile a quella di piantare un melo del quale tutti possono beneficiare. Con il mio altro lavoro viaggio per il paese e ho notato una netta differenza nei discorsi intorno ai fiumi dopo che è stata lanciata la campagna di sensibilizzazione di Rally for Rivers del 2017. Da quel momento ho iniziato a vedere che molti stati indiani hanno preso la decisione di fare un’agricoltura nei bacini fluviali basata sulla piantumazione degli alberi seguendo le raccomandazioni politiche di RFR presentate al governo dell’India. Quando ho chiesto innocentemente da dove venissero queste iniziative di piantare alberi sul bacino del fiume, la gente, con la massima sincerità, la considerava una loro idea. Siamo felici di aver potuto essere d’ispirazione per un cambiamento di mentalità. Ma lo stato dei fiumi nel mondo tropicale è ad oggi ancora terribile. Così Sadhguru ha voluto agire su un intero bacino fluviale per rivitalizzarlo e mostrare come può avvenire il cambiamento diventando così un esempio per l’intero mondo tropicale. Ora come parte di Cauvery Calling lavoriamo con gli agricoltori, il governo e tutte le parti interessate che devono far scorrere il fiume e far stare economicamente bene gli agricoltori. Il team di Cauvery Calling sta lavorando con loro per ispirarli a piantare alberi nella loro terra e stiamo lavorando con il governo per assicurare il giusto tipo di politica e di regolamenti per sostenerli. Questo è Cauvery Calling. È molto importante che i fiumi e gli ecosistemi dei tropici ritornino intatti poiché la maggior parte della biodiversità del pianeta risiede in essi. Sono proprio gli alberi dei tropici ad avere un potenziale maggiore per trattenere i gas serra e ridurre l’impatto del cambiamento climatico.
Quali sono le prossime iniziative che realizzerete?
2,42 miliardi sono il numero di alberi che vogliamo piantare nelle terre degli agricoltori del bacino del fiume Cauvery. Dobbiamo collaborare con il governo affinché questo obiettivo si realizzi. Il Cuavery scorre principalmente in due stati: Karnataka e Tamil Nadru. Abbiamo piantato più di 52 milioni di alberi, ad oggi, 11 milioni nell’ultimo anno nonostante la crisi, in oltre 107.000 terreni dei contadini fin dai primi giorni del Progetto Green Hands. Vogliamo essere in grado di ispirare più agricoltori a compiere questo processo di piantumazione ad un ritmo accelerato per raggiungere l’obiettivo di 2,42 miliardi nei prossimi 10 anni. Questo accadrà solo quando gli agricoltori inizieranno a vedere un beneficio economico dalla coltivazione degli alberi sulla loro terra. Questo significa che dobbiamo lavorare a un mercato equo affinché i prodotti degli alberi come il legname, la frutta e altri abbiano il giusto prezzo per loro. Quindi il lavoro per il nostro team di Cauvery Calling è quello di stabilire un ecosistema completo che coinvolga la produzione di piantine di buona qualità, aiutando così gli agricoltori, quando iniziano a piantare alberi, ad avere un buon accesso al mercato per i loro prodotti.



Qual è il sentimento della gente in India riguardo al lavoro di rivitalizzazione del fiume Cauvery?
Non siamo in uno stato di crisi idrica come lo è stato il Venezuela o Città del Capo in Sudafrica nel 2020. Le parti interessate lavorano con gli agricoltori. In Tamil Nadu quando abbiamo iniziato l’agro forestazione nei primi anni 2000 era molto difficile per gli agricoltori. Ma con il cambiamento delle condizioni climatiche gli agricoltori hanno capito che è necessario piantare alberi in modo da non dover affrontare il peggior tipo di siccità. C’è ansia nella gente ma allo stesso tempo c’è consapevolezza nel governo e nelle parti interessate. La gente della nazione e gli agricoltori sono desiderosi di partecipare a soluzioni per i problemi di crisi dell’acqua e del suolo.
Qual è la tua sensazione riguardo a questo progetto?
Dopo la mia laurea, ho iniziato a lavorare con un’azienda dove mi occupavo di ingegneria informatica. Più tardi sono passata a lavorare nel settore della beneficenza e ho lavorato con molti grandi e piccoli enti. In tutti i miei anni di lavoro, e ancora fino ad oggi, non ho mai incontrato un gruppo di persone così appassionate e impegnate. Lavorare con Isha è lavorare con persone che si preoccupano veramente per gli altri, non solo per sé stesse. Questo è un privilegio. Non esiste un’iniziativa così audace in cui un’organizzazione decide di rivitalizzare un fiume in un periodo di soli 12 anni. Cauvery Calling è unica nel suo genere a livello mondiale. Inoltre ho lavorato con molte persone di spessore ma non ho mai visto un leader così perspicace e intelligente come Sadhguru. È molto raro che qualcuno con queste aspirazioni sia anche estremamente pragmatico. Lavorare sotto la sua guida è una fortuna.
Sei piena di energia ed entusiasmo! Come riesci a fare tutto? Lavoro, famiglia, volontariato?
Ad essere onesti non ho mai pensato a come si possa gestire tutto ma una cosa che vedo costantemente è la differenza che fa la pratica dello yoga. Se va male mi sveglio alle 6.30 del mattino per praticare, se va bene alle 5. Grazie allo yoga, il mio corpo è più energico e posso lavorare per giornate intere senza sentire la fatica. In secondo luogo, ho una famiglia che mi sostiene molto. Non mi aspetto che capiscano tutto quello che faccio ma è importante comunicare con loro. Ho un marito comprensivo che capisce la mia passione per il lavoro ed è inoltre importante stabilire in famiglia quali sono le nostre priorità nella vita. Ho lavorato a progetti che mi hanno coinvolto dall’età di 20 anni. All’inizio i miei genitori non capivano ma poi hanno potuto apprezzare il mio impegno. L’importante è spiegare perché quello che stai facendo è importante per te. Per passare ad argomenti più leggeri, quando io e mio marito non abbiamo abbastanza tempo per stare insieme a causa dei nostri impegni, a volte gli chiedo di farmi da autista così possiamo recuperare. (ride, ndr)
Cosa possiamo fare per sostenere il progetto da qui?
Abbiamo una raccolta fondi. Ma è anche importante condividere questo progetto attraverso la comunicazione e voi lo state facendo con questo articolo. Ecco il link per donare: http://Ishaeu.org/BloomAsYouAre-CC
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