Testo: Francesca Caporello
Foto: Joyce De la Rosa
Genova. “Certe volte ho la sensazione che le piante mi parlino, soprattutto nelle giornate di sole. Allora io interrompo le mie faccende quotidiane e le ascolto. Ho imparato a farlo da bambina, quando con la mia famiglia vivevamo a Montañita, cittadina dell’Ecuador, bagnata dall’Oceano Pacifico e circondata da maestosi alberi che mi hanno fatta innamorare della natura e della libertà”.
Joyce De la Rosa (@joyillustra), 33 anni, oggi vive a Genova ed è una grafica e illustratrice freelance con l’amore per tutto ciò che è green, sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Quando parla di sé e delle sue passioni le brillano gli occhi, emana energia positiva e tutto ciò che la circonda prende il colore dei suoi pensieri e delle sue emozioni: mille splendide sfumature di verde.
Davanti a un caffè, sotto un sole caldo di metà primavera, Joyce rivela di aver scelto, insieme al suo fidanzato e futuro marito, in quale casa vivere in base allo spazio a disposizione per accogliere tutte le sue piante.
“Una casa con giardino, esposto al sole, e un bello spazio interno in cui poter sistemare le mie 24 piantine grasse, è proprio quello che faceva al caso nostro. E per fortuna abbiamo trovato la sistemazione ideale dopo una serie di ricerche. Le piante sicuramente aumenteranno, quindi era importante essere pronti ad ospitarle. Da qualche anno infatti adotto piante grasse, ‘le randagine’. Le trovo per strada, dove nessuno le cura e rischierebbero di morire. Così le raccolgo e le porto a casa con me, un po’ come alcuni fanno con i gatti. Io mi prendo cura di loro e loro si prendono cura di me”.
Natura, piante grasse, alberi, oceano e mare, spazi aperti, cieli immensi e immenso amore. Ma non è tutto qui. In Joyce c’è anche e soprattutto la passione per l’arte, il disegno, l’illustrazione, i colori e la grafica.
“Se chiudo gli occhi e ripenso a me bambina, mi rivedo seduta al tavolo della cucina immersa tra fogli bianchi e matite colorate, acquerelli, pastelli e pennarelli di tutti i tipi. Disegnavo alberi – dice sorridendo e stringendo le spalle a sé, in un moto di timidezza e divertimento – credo sia proprio in quel tempo, dedicato al disegno, che ho capito cosa avrei voluto fare nella vita: disegnare e dare un volto alla natura. E così è stato. Mi sono ascoltata e sono rimasta fedele a me stessa”.
Poi prosegue: “Mi sono iscritta al liceo artistico Klee Barabino, a Genova, e poi ho frequentato l’Università di Architettura, sempre a Genova. Oggi, dopo diverse esperienze lavorative in piccole e grandi aziende del territorio, che non mi hanno soddisfatta del tutto, ho deciso di diventare libera professionista. All’inizio l’idea mi spaventava molto, poi grazie a Rete al Femminile Genova – associazione noprofit per donne in proprio che valorizza l’imprenditoria femminile e punta sull’aggiornamento professionale e il networking, fondata dalla fotografa Ilaria Murtas – ho trovato sostegno e informazioni da parte di chi aveva più esperienza di me”.
Essere donne, giovani e libere professioniste oggi non è semplice. Le difficoltà che si riscontrano sul campo sono numerose ma – dice Joyce – “nulla è impossibile e tutto si affronta in nome dei propri sogni e passioni”.
“Quando prendo in mano la mia tavoletta grafica o i miei acquerelli per mettermi all’opera, iniziare un nuovo progetto di lavoro o piacere, sono in pace con me stessa. Sento di fare ciò per cui sono veramente portata. Il prodotto finale – di cui ogni volta mi stupisco di quanto sia di gran lunga migliore rispetto alle aspettative – ripaga di tutti gli sforzi affrontati fin ora” dice Joyce.
E conclude: “Quando non disegno? Mi dedico alla lettura, amo i libri di Alessandro Baricco, e mi abbandono a immaginare i viaggi che vorrei fare, per esempio un tour lungo la Cordigliera delle Ande per scoprire un territorio che ho a cuore. Per il momento però rimango concentrata sul lavoro e sui progetti che ho in cantiere. Per esempio uno molto bello dal nome Respiro – nato dalla collaborazione con il fotografo Lorenzo Refrigeri – che unisce due mondi, la fotografia e il disegno, sotto un unico grande tema: la figura femminile in relazione agli animali acquatici, come balene e tartarughe. Si tratta di qualcosa di originale e intrigante che stiamo sviluppando insieme. Sui miei canali social sarà possibile trovare tutto il materiale per comprendere meglio di cosa si tratta”.
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